2003 2004
Il blog del webmaster(*) de «La Sapienza»
* dal dicembre 2001 al febbraio 2006
 

27.3.04

Visioni 'sindacali' delle tecnologie informatiche...

Un po' di tempo fa lessi una dichiarazione di un sindacato universitario preoccupato dalla possibilità che le tecnologie informatiche potessero eliminare le code agli sportelli:

"Che ne sarà dei lavoratori impegnati agli sportelli?".

Chiarisco. Un sindacato legato alla propria 'categoria' (una volta, in modo forse troppo dispregiativo, si diceva corporativo) non ha il dovere di avere una visone sociale e complessiva della propria azione. Difende l'esistente, cercando di migliorarlo (bene o male lo giudicano i suoi iscritti e i lavoratori 'rappresentati').

Eppure non capisco proprio perchè l'obiettivo (l'utopia?, la vision?, slogan? - scegliete voi) della fine delle code agli sportelli non debba essere fatto proprio da tutti.

Quale persona di buon senso può difendere il vetro-divisorio che barrica/difende il collega da una folla di persone?
Un 'rappresentante dei lavoratori' dovrebbe rivendicare il diritto/dovere dei lavoratori ad avere un rapporto umano con gli utenti.

Non bisogna essere dei visionari per capire che la tecnologia ha già adesso migliorato le condizioni della burocrazia. Se ben congegnato e 'negoziato' con le 'parti' interessate, un miglioramento del rapporto dei cittadini con lo Stato e le sue regole comprende un miglioramento delle condizioni dei lavoratori chiamati a 'governare' questo rapporto. La mia personale idea dell'eliminazione delle file agli sportelli non significa l'improvvisa scomparsa della catena di montaggio-sportello con la conseguente messa in mobilità di decine di lavoratori...sostituiti da un robot casalingo collegato al mainframe statale. Sciocchezza. Quello che cambierà e il rapporto tra cittadino-utente e cittadino-impiegato.

Togliamo gli sportelli e sostituiamoli con scrivanie e sedie (comode) dove gli utenti potranno approfondire, chiedere spiegazioni..senza sentire un altro utente che pigia da dietro...togliere un collega da uno sportello significa elevare la sua professionalità, renderlo partecipe dell'intero processo amministrativo. Volete monetizzare questa professionalità? Compito del sindacato. Mi pare.

Quello che stupisce è il silenzio dei sindacati cosidetti 'confederali'. Migliorare le condizioni dei lavoratori e dei lavoratori-utenti, semplificare la burocrazia, dovrebbe essere un loro imperativo...o no?

Magari mi sbaglio:

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26.3.04

Citazione

Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne.

Nanni Moretti. Dal film Caro diario (1993)

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25.3.04

Richiesta di link

Mi ero dimenticato la frustrazione nel chiedere, ad un presuntuoso webmaster, l'inserimento di un link

L'attesa spasmodica per inserire un codice stupido stupido (<a href="http://www......">Dipartimento ...</a>) è veramente irritante!

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24.3.04

L'uovo di Landucci

Il portale Virgilio ha cambiato la home page

L'utilizzo di una forma a 'uovo' ha scatenato un dibattito sul web.

Il webdesigner Nicola Landucci ha diffuso un mini-ebook che ha il merito di 'scuotere' il panorama del webdesign. L'autore se la prende (tra gli altri) con i 'piastrellisti'...cioè con coloro che progettano pagine web uguali a tabelle: Gli elementi grafici preferiti (e guai se mancano!) di questa tipologia di designers, sono i box e tutto ciò che serve per racchiudere e soffocare i contenuti in rigide e fredde gabbie grafiche.

Siccome ci sentiamo un po' piastrellisti...

Polemiche

Prima l'uovo o la gallina?

L'idea dell'uovo non è nuovissima... http://www.webegg.it

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21.3.04

Il tour virtuale dell'Università Bocconi

Il sito di Macromedia propone una galleria di progetti in Flash.

Tra i tanti siti web, segnala il tour virtuale delle strutture del campus universitario della Bocconi.

Vale la pena dargli un'occhiata (sopratutto se dotati di una connessione a banda larga).

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20.3.04

Polvere di marmo

Il David era quasi finito. Soderini (il gonfaloniere di Firenze) entrò nello studio e guardò l'opera. Atteggiandosi a grande conoscitore giudicò che il naso fosse troppo grande. Michelangelo non si scompose. Prese lo scalpello e, di nascosto, un pugno di polvere di marmo. Si arrampicò sull'impalcatura e cominciò a battere lentamente la parte...tic, tic, tic... facendo cadere la polvere dalla mano. Invitò Soderini a giudicare la 'correzione'. Egli guardò con occhio esperto il volto di David e esclamò: "Ora mi piace!".

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19.3.04

Trovare, Leggere, Capire

Tre sono le azioni, i verbi della pubblicazione sul web: trovare, leggere, capire.

1. Trovare

La difficoltà maggiore nella pubblicazione sul web è fare in modo che le persone riescano a trovare facilmente (in modo naturale) le informazioni che cercano. Dare una giusta gerarchia alle notizie, riuscire a resistere alle pressioni (legittime) di chi ritiene di essere troppo nascosto, fare in modo che ci sia coerenza e pertinenza nelle sezioni del sito, riuscire al inserire 'etichette' coerenti con la pagina 'linkata', governare la tentazione di accumulare collegamenti nella stessa pagina, non affidarsi solo alla naturale pigrizia (con punte di masochismo) dell'utente che si incolpa (ingiustamente) di non essere capace di trovare quello che gli serve.

2. Leggere

Una volta trovata l'informazione, bisogna leggerla. I testi devono essere concisi, pertinenti, ordinati. Una regola che vale (o dovrebbe valere) per ogni testo prodotto dalla burocrazia. Una regola tanto banale quanto (spesso) disattesa. Sul web bisogna anche considerare che la comprensibilità del testo deve essere 'aiutata' da elementi visuali (titoli, sottotitoli, box, colori) che in nessun caso vorremo vedere (o consigliare) nella normale produzione di documenti su carta. Come al solito è una questione di equilibrio (e di buon senso). Scaricare una circolare su una pagina HTML è mortale...La situazione non migliora se ci facciamo prendere la mano da boxettini, linee tratteggiate, icone, punti luminosi...

Evitiamo (magari per timore o incompetenza) di destrutturare il testo. Non siamo capaci di fare quello che i colleghi allo sportello fanno quotidianamente: tradurre in modo semplice e colloquiale il testo e la procedura da seguire.

Prudentemente, si procede al Taglia&Incolla. Solo che il Taglia taglia poco (tanto) e l'Incolla incolla tanto (o poco)...una tragedia :-)

3. Capire

Conseguenza ovvia del trovare e del leggere e... capire.

Centinaia di megabit di informazioni assorbite durante la giornata (radio, tv, giornali, chiacchiere, libri, lezioni, pagine web); quanto aumenta la nostra conoscenza del mondo?. Tutti noi conosciamo la frustrazione (che sul web è frequentissima) che segue la lettura di una informazione importante. Semplicemente non capiamo. Rimaniamo più confusi di prima. Aumentiamo i nostri dubbi e le nostre perplessità, derubrichiamo immediatamente l'importanza del web ristabilendo la superiorità del contatto a voce (il telefono) o di faccia (lo sportello).

È la sconfitta dell'on-line.

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16.3.04

Il prof. Magris sull'università

(...)Tuttavia anche l’informatica - come la letteratura, la chimica e qualsiasi materia - se usata male può diventare anticultura, spesso spocchiosa. Una collega mi raccontava che uno studente, in un biglietto, le aveva scritto «grazzie» e, alle sue rampogne, aveva risposto che non aveva importanza perché, se l’avesse scritto non a mano ma come di consueto al computer, questo avrebbe provveduto a correggerlo. L’utilissima possibilità di inviare sms, mi ha detto un altro collega, induce alcuni studenti a chiedere, per tale via istantanea, il giorno prima dell’esame quali libri è opportuno leggere per l’esame stesso, libri il cui elenco è affisso in bacheca.

L'articolo

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11.3.04

La funzione stampa

Praticamenti tutti i siti presentano una funzione di stampa. Questa funzione reindirizza ad una pagina html sgombra di elementi grafici e impaginata per essere stampata correttamente su un formato A4 (un foglio 210x297 mm). Nel nostro sito non esiste questa funzione. Cercheremo di spiegare perchè:

In primo luogo è un nostro punto d'onore riuscire a dimensionare l'informazione pubblicata in modo corretto. Stampando la pagina in verticale, apparirà il testo scritto in modo corretto, mentre il menu (a destra) verrà stroncato in quanto non utile ai fini della lettura su carta. In secondo luogo...costringiamo i nostri autori a scrivere per lo schermo. In modo un po' brutale (ma altamente pedagogico) cerchiamo di dimostrare che il web non è fatto per le letture burocraticamente impegnate ...Per le pubblicazioni ufficiali (bandi, circolari, regolamenti ecc.) utilizziamo il PDF, un formato diffuso, multipiattaforma e sopratutto fedele ai rigidi 'protocolli' amministrativi.

Credo che questo standard (pagina web per le informazioni leggere e PDF per le comunicazioni ufficiali) sia ormai acquisito (non cercate le eccezioni...ne troverete... naturalmente). Forse, forse...potremmo cominciare a esumare l'iconcina stampa...

Links

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5.3.04

Il foglio di papiro

Avevo appena chiuso il post sullo scrolling che ecco mi viene in soccorso una citazione:

(...) come ricorda Bolter (...), l'azione di scrolling (...) ricorda lo srotolamento del foglio di papiro in uso prima che, fra il II e il III secolo d.C., si affermasse il codex, cioè il supporto di scrittura più simile al libro che oggi conosciamo.

Note

COSENZA Giovanni, Semiotica dei nuovi media Laterza, Roma-Bari 2004. n.10 p. 85
BOLTER, J.D. Writing Space, the Computer, Hypertext, and the History of Writing, Erlbaum, Hillsdale-London (trad. it., Lo spazio dello scrivere. Computer, ipertesti e storia della scrittura, Vita e Pensiero, Milano 1993)

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2.3.04

Ode allo scrolling verticale

Assolutamente da evitare pagine troppo lunghe che costringono l'utente a 'scrollare' la pagina

Questa è una delle tante prescrizioni che si leggono nei vari manuali. Non sono d'accordo. Una pagina ben fatta può tranquillamente estendersi nella sua lunghezza...tutto dipende dall'eleganza con cui i vari contenuti vengono distribuiti.

Naturalmente vige la 'regola' della piega del giornale (cioè i contenuti più importanti devono essere in cima)...ma perchè non lasciare al navigatore la 'gioia' di scoprire i contenuti meno importanti?

Quest'ansia dell'accorpamento verticale dei contenuti provoca anche dei casi di 'concentrazione' abnorme, un inguacchio iperconcentrato di titoli...foto ...link..., con l'aggravante che una pagina a 800x600 diventerà un francobollino a risoluzioni superiori.

Se sono tollerante nei confronti delle barre verticali...trovo invece assolutamente orribile e da evitare lo scrolling orizzontale...spesso il risultato di una progettazione facilona e approssimativa.

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1.3.04

Teoria generale: forse è troppo presto

La letteratura scientifica sui nuovi media e sull'Internet è molto ampia. Numerosi saggi, manuali, articoli e riviste invadono gli scaffali delle librerie. Alcuni libri sono molto interessanti, altri meno. Trascurando i testi meramente tecnici o modaioli ("come fare un blog senza essere licenziati", "Va dove ti porta la chat", "Cuccare con un MMS"), la maggior parte dei testi prendono in esame singoli aspetti della comunicazione elettronica: Semiotica, Grafica, Webdesign, Web Wring, Usability ecc. ecc. Ci sono anche tentativi lodevoli di approfondimento filosofico, sociologico, psicologico.

In questo scenario interessante di vivacità teorica, qualcuno tenta anche un'operazione ambiziosa: elaborare una sorta di Teoria Generale della Comunicazione in Rete capace di sincretizzare le varie discipline, una specie di filosofia profonda capace di spiegare lo scibile digitale. Magari non era nell'intenzione degli autori (Cinzia Ligas e Fausto Crepaldi) di Net Semiology. Comunicare in modo efficace su Internet ed. HOPS, ma la tentazione (nostra) di attribuirgli questa ambizione è nella premessa:

Ancora in tanti non hanno ben chiaro che la Net Semiology non è solo semiotica applicata al Web, ma qualcosa di diverso. È una disciplina innovativa. Se fosse solo semiotica applicata al Web non si direbbe niente di nuovo.
(...) la Net Semiology, pragmaticamente, indica quali sono i codici comunicativi più adatti ad Internet e perché.
p. 3

La domanda chiave è: può un fenomeno così recente (in fondo il web e l'uso 'commerciale' di Internet ha meno di 10 anni) avere un apparato teorico solido e indiscutibile?

Secondo me no.

Questo naturalmente non significa che non sia necessaria una riflessione teorica (anche universitaria)..ben sapendo che per molti anni a venire sarà un sano pragmatismo e una buona preparazione culturale a governare le nostre azioni

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